Un colloquio con l’Ing. Bandini, portavoce di CSi Italia che ci racconta le tante attività svolte dalla società che distribuisce in Italia i noti programmi realizzati da CSI America.
“Valutazione sismica di edifici ed infrastrutture con le NTC 2018” questo il titolo del primo corso nato dalla collaborazione tra International Campus e CSI-Italia in partenza a gennaio. Tantissimi tra i professionisti ed ingegneri conoscono ed utilizzano i programmi firmati CSI (Computers & Structures, inc. di Walnut Creek, California), prodotti di qualità universalmente riconosciuti ed impiegati da migliaia di ingegneri in oltre 160 paesi. I professionisti che hanno avuto modo di interfacciarsi con lo staff di CSI-Italia, tramite l’assistenza, corsi o webinar sanno che non si tratta solo di professionalità e competenza ma di molto altro. L’Ing. Leonardo Bandini, socio di CSI-Italia è il portavoce delle diverse attività promosse da CSI-Italia ed in occasione dei prossimi corsi in partenza a Roma lo abbiamo intervistato.
Raccontaci chi sei, di cosa ti occupi? Qual è stato il tuo percorso per arrivare a CSI -Italia?
Nasco come strutturista, ho iniziato con una collaborazione all’Università di Udine con un’attività di ricerca sulle metodologie avanzate di protezione sismica delle strutture. Ho fatto esperienza con le tecniche di isolamento sismico e di dissipazione entrando in contatto con prestigiosi ambienti di ricerca. Nel 2003 in occasione di una fiera ho conosciuto Massimo Brunetta che aveva bisogno di un collaboratore in CSI-Italia. Ho iniziato con i servizi di assistenza, per i clienti italiani, sui programmi di calcolo strutturale prodotti dalla CSI di Berkeley, da subito abbiamo iniziato anche a collaborare insieme su diverse attività di progettazione strutturale. Di lì a poco abbiamo fondato lo studio di progettazione strutturale Brunetta Bandini che ancora oggi, seppur con un assetto societario diverso continua ad esercitare. La mia principale attività oggi è occuparmi della didattica, dell’assistenza e delle consulenze tutte incentrate sul calcolo e la progettazione di strutture ed infrastrutture. I temi di cui mi occupo di più sono: la valutazione sismica di strutture esistenti, la protezione sismica (duttilità delle strutture, isolamento e dissipazione supplementare), la dinamica delle strutture, ma anche problemi di instabilità o la progettazione di strutture particolari, come quelle, per esempio, resistenti alle esplosioni.
Quando hai iniziato l’attività di didattica?
Dal 2003 con l’introduzione della nuova normativa (cfp aggiornamento professionale) ho iniziato l’attività di didattica presso vari ordini, università e società private. Ad oggi il numero di lezioni è aumentato. Credo molto nella diffusione della conoscenza, condivido spesso procedure, metodi e strumenti. Ho la fortuna di fare praticamente un doppio lavoro: progettista strutturale e docente nei corsi. I corsi mi permettono di incontrare e conoscere le esigenze e le problematiche più diverse, questo mi ha consentito di crescere tantissimo. Apprendo molto in occasione dei corsi: è il momento in cui sono chiamato a dover approfondire aspetti diversi e consapevole di questo, ricambio con la condivisione. Ogni procedura ed ogni tecnica che apprendo o che sviluppo la metto a disposizione liberamente, cito ad esempio le decine di relazioni tecniche che ho scritto negli anni anche per la semplice stesura di progetti strutturali che girano liberamente tra i clienti o tra i nostri contatti. Non sono geloso delle nozioni che apprendo. Nelle lezioni, cerco di trasmettere la passione che mi spinge a studiare e risolvere i problemi che mi vengono posti. Questo sia in ambito universitario che professionale. Ritengo che gli ingredienti fondamentali per una buona didattica siano: la passione e la curiosità.
Come socio di CSI-Italia come scambiate le informazioni con la sede centrale in America?
Con CSI-America ci sentiamo regolarmente ogni giorno sia via e-mail che accedendo ad un portale che ci permette di comunicare e confrontarci. Il portale ci permette anche di apprendere gli aggiornamenti dei vari software. Quando è richiesto ci sentiamo telefonicamente con i vertici di CSi America, oppure con i responsabili allo sviluppo. Come CSI-Italia noi ci occupiamo di sviluppare tutti i plug-in mentre gli aggiornamenti del software li fa la sede centrale in America. Per gli aggiornamenti normativi italiani invece noi prepariamo delle specifiche e dei test, comuni file di word o excel in cui inseriamo tutte le specifiche tecniche da dover aggiungere e lo trasmettiamo via email.
Cosa ne pensi dell’esperienza con Ashraf Habibullah il fondatore di Computer and Structures Inc?
Ashraf lo conosco da quando ho iniziato con CSI. Ashraf è stato uno studente modello di Berkley, il suo mentore è l’emerito Professore Edward Wilson, è forte la loro esperienza comune nello sviluppo di codici di calcolo. All’epoca il Prof. Wilson aveva scritto SAP2000, Ashraf, intuendo la potenzialità del calcolo agli elementi finiti, inizia a scrivere ETABS. Oggi è il presidente di CSI America e ha in capo a sé tutte le direttive principali, sia quelle che riguardano lo sviluppo dei software che quelle che riguardano il marketing. Oggi ricopre un ruolo principalmente di rappresentanza, anche se le decisioni più importanti passano attraverso lui. Ultimamente sono noti i sui seminari ed interventi pubblici incentrati sulla visione che le persone hanno relativamente alla figura dell’ingegnere. Lui è un vero e proprio leader una figura che qui in Italia ancora non esiste in ambito tecnico/scientifico. I suoi seminari “evento” sono un mix tra il tecnico e il mondano. Più che dare un contributo tecnico, oggi, Hashraf vuole lanciare un messaggio per cambiare il modo di pensare.
Non tutti sanno che Ashraf Habibullah organizza eventi di grande portata a San Francisco, hai mai partecipato a uno di questi?
Ogni anno andiamo alla conferenza organizzata da CSi America, che dura circa una settimana e alla quale partecipano i dealer CSI di tutto il mondo. In quelle giornate vengono esposte le problematiche, si cerca di capire quali potrebbero essere le richieste dei clienti e gli sviluppi futuri dei software. Le giornate di conferenza (dealer conference) finiscono il venerdì e il sabato c’è l’evento mondano, una vera e propria festa, con più di mille partecipanti, organizzato nella bellissima location della City Hall di San Francisco, che per l’occasione si illumina di luci di ogni colore e si riempie di musica. Culture diverse si incontrano e si amalgamano permettendo uno scambio senza pari. Durante la serata partecipano anche ingegneri e manager dei più grandi studi (principalmente Americani) come Thornton Tomasetti e tanti altri. Negli anni è anche capitato di incontrare italiani la maggior parte professori o ricercatori di Berkley ma non appartenenti a studi o società. È un evento molto mondano, molto scenografico. Sicuramente l’intera settimana compreso la serata organizzata nella City Hall ci permette di fare molto Networking, di scambiare idee, visioni generali e di parlare di argomenti di ingegneria… perché alla fine si sa noi ingegneri andiamo sempre a parlare di ingegneria.
Eventi di questa portata potrebbero essere ripetuti qui in Italia? Potrebbero portare a una crescita professionale o ad un senso di appartenenza alla professione dell’ingegnere?
In Italia, probabilmente, in questo periodo storico un evento del genere non sarebbe capito per mentalità e anche per mancanza di una figura come Hashraf e quindi non avrebbe molto senso, magari fra qualche anno si potrà realizzare. Quello che invece sarebbe interessante sarebbe organizzare momenti di rete con i vari professionisti, eventi che siano sia tecnici, che possano permettere quindi la condivisione delle conoscenze, ma anche che abbiano un impatto sociale, permettendo la crescita di collaborazioni e lo scambio culturale. Personalmente credo molto nell’importanza della condivisione del sapere, la condivisione delle tecniche e della passione e nel rapporto umano che si crea tra i colleghi. Con alcuni dei veri e propri rapporti di amicizia.
L’attività professionale, quali sono stati i tuoi ultimi progetti?
Gli ultimi progetti di cui mi sto occupando sono l’adeguamento sismico di una scuola con controventi dissipativi, vari interventi sull’esistente, ma anche una progettazione di un nuovo edificio a torre, protetto anch’esso con controventi dissipativi. Il progetto in corso più grande e più interessante è una grande copertura su progetto di Jean Nouvel da realizzare a Parigi, una copertura mobile, praticamente una pensilina di forma triangolare e di grande luce, che attraverso un meccanismo elettromeccanico si può alzare ed abbassare. È tutta interamente in acciaio e vetro.
Quali saranno le novità del 2019 per SAP2000, ETABS, VIS?
Sia per SAP2000 che per CSI Bridge è appena uscita la nuova versione, attendiamo quella prossima di ETABS. In SAP2000 è presente il nuovo ambiente grafico DirectX e ci sono novità sugli aggiornamenti normativi, nuove aggiunte sulla NTC2018. Vis invece è continuamente aggiornato, facciamo aggiornamenti mese per mese a seconda degli sviluppi sulla progettazione e sulla richiesta dei nostri clienti. Gestire in casa la programmazione ci consente di dare immediata risposta alle esigenze dei Clienti, non nascondo che molte idee e innovazioni sono state introdotte in risposta a loro. Il vantaggio che abbiamo è che siamo strutturisti e siamo i primi utilizzatori dei nostri programmi o dei programmi che distribuiamo.
Cosa preferisci SAP2000 o ETABS?
Per gusto personale preferisco SAP lo uso anche di più però i progetti più interessanti li ho fatti tutti su ETABS. Chiaramente è il sogno di qualsiasi ingegnere strutturista progettare/modellare un edificio alto ed ETABS si presta alla perfezione per questi propositi, ha una migliore interfaccia grafica e migliori automatismi per questo genere di strutture. Uno dei lavori più grandi che abbiamo avuto la fortuna di progettare è l’insieme strutturale che prende nome di “Casa nel Parco” è a Jesolo ed è un progetto di un altro grande architetto: il portoghese Gonçalo Byrne. La torre di 24 piani fuori terra, ma anche gli edifici residenziali più bassi presenti nel progetto, per loro forma articolata, si prestavano ad essere studiati e progettati con ETABS.
Interoperabilità dei software: come i programmi commercializzati da CSI Italia affrontano questo problema?
I nostri programmi sono compatibili sia con TEKLA che con REVIT, poi ci sono anche le modalità di importazione universale con l’IFC. Il BIM si sta diffondendo sempre di più ma questo comporta che tutte le fasi debbano essere presenti all’interno dello stesso strumento: strutturale, architettonico, impianti e anche modello di calcolo numerico. Il problema, secondo me, è che per quanto riguarda la parte strutturale generalmente sono abituato a fare più modelli, ognuno dei quali realizzato con lo scopo di studiare le diverse membrature e le diverse entità strutturali: fondazioni, solai, sistema sismoresistente, fasi costruttive… Non faccio mai un solo modello di calcolo. Non solo, il modello di calcolo spesso può non coincidere con quello geometrico, basti pensare alla situazione di un controvento di acciaio, ad eccentricità locali e alla generazione dei momenti parassiti… quindi il modello strutturale sarà sicuramente diverso dalla mera definizione geometrica. Infine il modello di calcolo numerico deve essere più pulito possibile per non appesantire le analisi. Vedo particolarmente utile il mondo BIM per tutte le altre fasi della progettazione: architettonico, civile, impiantistico. Per la struttura, spesso è necessario procedere a rappresentare il modello di calcolo con semplificazioni geometriche e studio di schemi limite. Tuttavia, non per questo dobbiamo rinunciare agli strumenti ed all’integrazione di questi.
Oltre alla passione dell’ingegneria che hai portato nel tuo lavoro, quali altre passioni hai?
Amo la fotografia, lo trovo un ottimo strumento di comunicazione. Mi piace leggere le foto e le raccolte fotografiche fatte dai grandi fotografi, adoro la formalità, la pulizia compositiva e la sperimentazione di Kertész, la forte passione, la comunicatività e la follia della Woodman, lo stile di Fontana e la forza della poesia che irrompe nelle foto di Giacomelli.
Adoro i libri, anche quelli tecnici, quelli di ingegneria ne ho molti soprattutto datati. Mi piace leggere gli articoli e gli scritti di chi ha inventato il calcolo strutturale, numerico: Newmark, Wilson, Penzien, Clough. Principalmente mi appassiona la protezione sismica, la dinamica delle strutture, compreso quella governata delle alte frequenze, per problemi di comfort ma anche per problemi impulsivi. Mi occupo spesso di progettazione di strutture Blast Resistant… come si può vedere torno a parlare d’ingegneria.
Poi, da 5 anni mi sono appassionato alla corsa, amo il mondo del podismo. Mi alleno regolarmente, quasi ogni giorno, ho allungato sempre più le distanze percorse, sia in allenamento che in gara, la distanza massima percorsa ad oggi in gara è di 53km. Mi piace quando mi trovo a partecipare ad una gara e sono alla partenza, lì siamo tutti uguali, indistinguibili sotto una canotta colorata ed un paio di “svolazzini”: c’è il chirurgo, l’ingegnere, l’operaio, il manager, tutti ci diamo del tu, indipendentemente dall’età. Tutti concentrati con l’unico obiettivo, certo superare è bello, ma la vera scommessa che tutte le volte facciamo è quella con noi stessi. La gara preferita è la Pistoia-Abetone, una corsa su strada in salita.
L' AUTORE
Ing. Alessandra Penna
MARKETING MANAGER
Laureata in Ingegneria Civile all’Università di Roma Tre, è socia fondatrice di International campus srl dal 2012. Dopo aver lavorato in diversi studi di ingegneria ed aziende, all’interno di International Campus si specializza nel digital marketing .